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MICRO·CORSO di STATISTICA
percorso standard

Giovanni Garasto corso

percorso standard

1.  Primi passi
          ... ... ...
          1.8 Uso di strumenti di calcolo e software applicativo 

° Cosa si può chiedere a uno strumento di calcolo?

     Innanzitutto di rendere più rapida l’effettuazione delle operazioni di calcolo previste dalle formule: ciò è ottenibile anche da una delle più semplici calcolatrice tascabili, che pure, però, variano tra di loro quanto alle operazioni ammesse.

     Tralasciando la praticità d’uso, un serio problema può essere costituito dalla precisione prevista per i calcoli, cioè dal numero di cifre decimali conservate durante il corso delle operazioni. Un altro problema, meno rilevante, è collegato alle dimensioni del display e quindi ai limiti di visualizzazione dei risultati, che, per alcune, contempla, peraltro, come standard  la poco ‘immediata’ notazione scientifica.

     Si può andare oltre: esistono oggi calcolatrici tascabili per così dire specializzate, alcune delle quali sono dotate delle principalissime funzioni statistiche (la media aritmetica, la deviazione standard, la correlazione), mentre altre, programmabili, consentono di impostare, sulla base della conoscenza di semplici regole di linguaggio, la serie di operazioni desiderata, e cioè la traduzione di una formula in una sequenza di istruzioni-macchina (programma). Specialmente con queste ultime si ha poi a disposizione un vasto numero di aree di memoria, dedicate cioè alla conservazione di dati (anche intermedi di calcolo), e addirittura di dispositivi di memorizzazione permanente (di dati e programmi) e di stampa (anche di funzioni grafiche).

° Il computer incrementa in modo consistente le potenzialità di applicazione di tecniche statistiche. Senza entrare nel merito di concetti, neppure basilari, di informatica, si ricorda l’esistenza di software variamente utilizzabile. Si fa riferimento, nello specifico, a programmi per la gestione di database (cioè di arhivi dati, le cui modalità di memorizzazione dei dati e poi di esportazione degli stessi vanno opportunamente comparate con le modalità operative di altro software per così dire ricevente), programmi di foglio elettronico (spreadsheet, in sé dei database in forma di tabelle, dotati di ampie funzioni di calcolo, anche statistico e di rappresentazione grafica, anch’essi capaci di esportare ed importare dati), software statistico vero e proprio (di cui esistono pacchetti a potenzialità molto differente in termini di numerosità dei dati trattati, numero e tipo di funzioni statistiche, possibilità di fungere anche da database, programmabilità e, infine, praticità d’uso specie nella gestione delle funzioni grafiche), software applicativo specifico (rivolto alla gestione di particolari procedimenti propri di discipline specialistiche, come ad es. l’epidemiologia).

     Anche per i computer e per il relativo software rimane, ancorché ridotto, il problema della precisione di calcolo. Ma il problema più grosso, anzi il pericolo, è legato proprio alla maneggevolezza dello strumento informatico: il rischio è di introdurre ‘spazzatura’, di muoversi senza cognizione di causa e di ricavare quindi alla fine sempre ‘spazzatura’, purtroppo in una veste molto accattivante. In sostanza, i benefici della maneggevolezza, per uno ‘statistico in erba’, dovrebbero essere riservati al dominio dell’apprendimento della statistica, che viene ad essere facilitato sotto il profilo operativo ricavandone maggior tempo ed opportunità per un ineliminabile studio della materia e, all’atto dell’indagine, per un altrettanto ineliminabile approfondimento preliminare dei dati e conclusivo dei risultati.

 

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estensore del corso e webmaster
giovanni f. garasto
docente presso la scuola di specializzazione in igiene e medicina preventiva della
università di ferrara

(esercitazioni di statistica)
e-mail: grg@unife.it